Sigla! – True Detective

Dimenticatevi Laura Palmer. Scordatevi Rosie Larsen. La vera domanda sembra essere ormai solo “Chi ha ucciso Dora Lange?”. Non che sia poi questa gran sorpresa. Fin dai primi rumors, True Detective sembrava essere una serie destinata a lasciare un segno in questa annata televisiva. Nuova produzione HBO, grandi nomi coinvolti: il risultato non poteva che essere un hype alle stelle. Dopo 4 episodi, quindi a metà strada per questa miniserie di 8 totali, le aspettative sembrano più che soddisfatte. True Detective è infatti uno show di qualità elevatissima, che ha conquistato i cinefili con una fotografia con i controcazzi, la critica con le straordinarie interpretazioni di un grandissimo Woody Harrelson e di un Matthew McConaughey sempre più in stato di grazia, e i creativi di mezzo mondo con quel fiore all’occhiello che è la sigla di cui tutti non fanno altro che parlare.

Bastano pochi istanti, una manciata di note country-folk, ed eccoci immediatamente scaraventati nel profondo Sud degli Stati Uniti, in una sorta di purgatorio atemporale fatto da inquinamento, prostituzione e vegetazione selvatica. Sarà la Louisiana che ispira. Ve la ricordate la sigla di True Blood?

Anche qui la musica fa tantissimo. L’emozionale e caldissimo tema Far from any road è infatti a opera di The Handsom Family, duetto folk e alternative country, composto da marito e moglie, e anche se pare scritto appositamente per la serie, risale invece al lontano 2003 e all’album “Singing Bones”.

Il bellissimo e suggestivo resto è invece dovuto all’eccezionale collaborazione tra lo studio Elastic e lo studio Antibody, sotto la direzione creativa di Patrick Clair. È stato lui stesso a dire di essersi ispirato al lavoro del fotografo Richard Misrach per quanto riguarda gli scatti utilizzati, scatti che sembrano acquistare vita propria grazie alla proiezione 3D e al sapiente uso di sovrapposizioni, messe a fuoco e movimenti di camera.

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